Nonostante l’era digitale abbia rivoluzionato anche le abitudini dei più piccoli, i giocattoli rimangono un prodotto evergreen di riferimento per educare e divertire i propri figli. 

Chiaramente gli utilizzatori finali di questo prodotto sono dislocati in ogni parte del mondo e, pertanto, in ottica di export è bene analizzare l’andamento del commercio internazionale, ma soprattutto identificare i principali paesi importatori di giocattoli.

Questo è fondamentale per chi produce questo tipo di prodotto e vuole espandere il proprio business anche all’estero poiché questa analisi serve a individuare i paesi maggiormente attrattivi per la tua azienda produttrice di giocattoli.

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Il commercio mondiale di giocattoli

Secondo i dati emersi da una ricerca effettuata tramite la piattaforma Export Planning (clicca qui per saperne di più), il commercio mondiale di giocattoli ammontava nel 2021 a 55.2 miliardi di €, registrando un prezzo medio di vendita di 5.35 € al Kg, valore tra i più bassi degli ultimi 20 anni.

Mentre il prezzo medio degli scambi internazionali di giocattoli va diminuendo, dal punto di vista quantitativo si assiste invece ad un’evoluzione progressiva del commercio di questo prodotto.

Export di giocattoli: l’impronta italiana e i big del settore

L’Italia esporta nel 2021 circa 460 milioni di euro, costituendo in questo modo la 14ª nazione per export di giocattoli. 

Fonte: www.exportplanning.com

In questo settore il mercato italiano si scontra, tra gli altri, con big come la Cina, primo paese esportatore di giocattoli con un export pari a 37 916 milioni di euro, detenendo una quota maggiore al 50% sul totale export. La Cina è infatti leader di mercato, un paese i cui giocattoli non sono soltanto i più esportati, ma anche i più economici.

Per un’azienda italiana che punta alla qualità a spaventare non sarà quindi la Cina, ma piuttosto la Repubblica Ceca. Questa è il secondo paese esportatore di giocattoli dopo la Cina, ma contrariamente a quest’ultima punta alla qualità, vendendo infatti i prodotti ad un prezzo medio di 15 euro/kg. 

Oltre alla Cina e alla Repubblica Ceca si riscontrano elevati volumi di export anche in Germania, Hong Kong, Paesi Bassi, Vietnam, Stati Uniti, Polonia, Belgio e Francia.

I principali importatori di giocattoli

Guardiamo ora l’altra faccia della medaglia, analizzando quelli che invece rappresentano i maggiori importatori di giocattoli.

Come si evince dal grafico realizzato da Export Planning, gli Stati Uniti sono i maggiori importatori di giocattoli, con un volume di import pari a 16 639 milioni di euro.

A seguire, anche se con volumi nettamente inferiori, vi sono Germania, Regno Unito, Francia, Giappone, Paesi Bassi, Canada, Polonia, Hong Kong e Russia.

Questi rappresentano senz’altro dei paesi da prendere in considerazione come clienti qualora si voglia intraprendere un percorso di export del prodotto in questione.

Ciononostante, il mero volume di export non è un dato sufficiente a giustificare l’entrata in un determinato mercato.

Ecco perché occorre ponderare la scelta dei mercati esteri in cui esportare il giocattolo con variabili quali la propensione alla qualità, la quota di mercato detenuta dall’Italia e la crescita delle importazioni.

La propensione alla qualità per l’export di giocattoli

Come emerso anche nell’analisi dei principali paesi esportatori di giocattoli, per un corretto posizionamento di un prodotto in un determinato mercato è molto importante considerare non solo i volumi, ma anche i prezzi. 

Fonte: www.exportplanning.com

Premettendo che, in linea generale, la distribuzione del commercio di giocattoli per livello di prezzo tende sempre più ad una fascia bassa, vi sono paesi che pongono attenzione alla qualità del prodotto, pagando un prezzo medio maggiore. 

In particolare, si riscontra una maggior propensione alla qualità nei paesi dell’area DACH e in Francia.

Fonte: www.exportplanning.com

Dunque, approfondire il rapporto tra qualità e quantità è di notevole importanza in quanto consente di identificare i mercati di nicchia (in alto a sinistra), i mercati da monitorare (in basso a sinistra), i mercati ricchi (in alto a destra) e i mercati con concorrenza di prezzo (in basso a destra). In questo modo la scelta di posizionamento sarà più consapevole.

Export di giocattoli: la quota di mercato detenuta dall’Italia

Ad indirizzare la scelta dei mercati target gioca un ruolo fondamentale la quota di mercato detenuta dall’Italia; in altre parole, è utile individuare i mercati che maggiormente importano giocattoli dall’Italia.

Ad apprezzare in modo particolare il giocattolo italiano sono quindi Francia, Germania, USA, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi e Polonia. 

Questa informazione ci consente di incrociare valori assoluti, come ad esempio può essere il volume di import, con indicazioni specifiche relative al mercato italiano.

Crescita delle importazioni di giocattoli

Infine, risulta opportuno considerare l’andamento delle importazioni del prodotto giocattolo nei vari mercati d’interesse. Potrebbe infatti essere che un mercato, nonostante presenti elevati volumi di import, non sia in crescita, risultando quindi un mercato saturo

Tramite un confronto con i livelli di import del 2017, si riscontra maggior crescita nei Paesi Bassi, Stati Uniti, Messico, Svezia, Polonia, Cina, Corea, Germania, Australia e Belgio. 

Scelta del mercato per l’export di giocattoli

A questo punto si hanno in mano tutte le carte per prendere la decisione strategicamente più conveniente e procedere quindi alla parte operativa, anch’essa fondamentale per aggiustare il tiro. Sarà infatti l’effettiva risposta del mercato l’indicazione definitiva che confermi il percorso di espansione prescelto.

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