Ecco perché (e come) negli ultimi 15 anni si è sviluppata la figura del Temporary Export Manager.

Fino ai primi anni 2000 chi faceva export e internazionalizzazione erano prevalentemente aziende di grandi o medie dimensioni. Tant’è che la consulenza ed il servizio offerto a questo tipo di aziende erano spesso mirati a rispondere ad un’esigenza specifica: una missione commerciale, una costituzione societaria, ecc..

Poi – il periodo più o meno coincide con la crisi del 2008-2009 – tante piccole imprese, molte più di quelle che già erano presenti sui mercati esteri, hanno compreso che il mercato interno iniziava ad andargli stretto e quindi dovevano andare a cercare opportunità su nuovi mercati, quantomeno per diversificare il rischio.

Questa mole importante di aziende non aveva, e tutt’oggi in buona parte non ha, internamente, anzitutto il tempo perché le persone impiegate nelle aziende sono impegnate in tutta una serie di attività, ma soprattutto le competenze e dunque la capacità di andare a sviluppare i mercati esteri.

Fino a qualche anno prima la soluzione era quella di cercare un Export Manager, magari di una realtà concorrente, e assumerlo nella propria struttura ma si tratta di un approccio tipico di aziende in grado di inserire (e remunerare) manager di medio-alto livello, full time, nella propria struttura, con un effort economico importante.

La piccola e la micro impresa, perché ci sono anche micro imprese che oggi fanno export, non può permettersi di inserire a tempo pieno una figura con questo grado di competenze e quindi con dei costi impegnativi. 

Ecco perché ha preso piede la figura del Temporary Export Manager.

Una figura che porta all’interno delle aziende le competenze necessarie per sviluppare i mercati esteri ma lo fa, affittando parte del suo tempo, noi utilizziamo il termine “manager in affitto”. Questa modalità, quindi, può essere più interessante, a livello economico, agli occhi dell’impresa.

L’azienda porta all’interno della struttura un certo tipo di competenze e una persona che si occupa al progetto ma a costi notevolmente inferiori rispetto all’assunzione fulltime.

I vantaggi sono sintetizzabili in:

  1. Riduzione dei costi
  2. Internalizzazione delle competenze necessarie
  3. Tempi più rapidi per ottenere risultati grazie alle relazioni del TEM 

Ma, bada bene, affinché questi vantaggi si realizzino è fondamentale scegliere al meglio il manager: non è vero che tutti i TEM sono perfetti per la tua aziende ed il tuo bisogno. Spesso il metodo di lavoro, la provenienza settoriale o la conoscenza di un mercato specifico fanno la differenza nel progetto.

Ad esempio, un TEM con relazioni ed entrature in uno specifico settore o mercato può sfruttare l’approccio relazionale (trovi qui il nostro articolo sull’importanza delle relazioni per vendere all’estero) per conseguire risultati in tempi più brevi.

In TEM PLUS investiamo parecchio tempo in questa fase. 

Anzitutto abbiamo sviluppato il network di Temporary Export Manager – la nostra TEM Community – più grande in Italia. 

In secondo luogo consentiamo alle aziende che cercano un TEM di farsi una prima idea dei manager più idonei tramite il nostro intuitivo motore di ricerca che trovi qua: 

Vedi i profili dei TEM

Infine, una volta approfondito insieme a te e ai tuoi colleghi il tuo bisogno, lanciamo una Call4TEM ovvero una sfida ai colleghi che credono di poter fare la differenza nel tuo progetto. Questo ci consente di identificare sempre il manager giusto per te, da coinvolgere nel progetto. Se vuoi approfondire senza impegno, richiedi un contatto: ti chiameremo entro 24 ore:

Scarica i nostri eBook gratuiti

Ebook dedicati ad aziende e TEM che vogliono approfondire tematiche particolari su export e internazionalizzazione.

Contattaci per approfondire

Per qualsiasi domanda, dubbio o necessità, TEM PLUS è sempre a tua completa disposizione.