
Ecco l’articolo per chi vuole fare export e scandagliare nuovi mercati nel nord Europa (in particolare in Svezia)
L’articolo che leggerai oggi, è stato redatto da uno dei nostri TEM. L’abbiamo coinvolto affinché ci raccontasse la sua esperienza e condividesse con noi un’attenta analisi delle opportunità che offre il mercato svedese alle imprese italiane.
Sono Sandro Marsiglia e come Temporary Manager mi occupo di Internazionalizzazione con una competenza verticale sui mercati di Italia, Spagna e Svezia.
Oggi condividerò alcune delle principali informazioni sul mercato svedese che non tutti conoscono come paese ricco di opportunità per le aziende italiane.
Investimenti e tecnologie: come il Nord Europa sta affrontando questa nuova frontiera
La Svezia rappresenta un mercato particolarmente interessante e consolidato per le imprese italiane desiderose di sviluppare partnership produttive e/o commerciali con imprese locali.
Queste ultime sono particolarmente attive nello sviluppo di nuove tecnologie ad alta intensità di conoscenza quali:
- meccatronica
- materiali funzionali
- biotech
- cleantech
- generazione di energia da fonti rinnovabili
Il mercato svedese risulta molto interessante, grazie anche all’alto livello di investimenti in R&D sostenuti ed in programma (la Svezia investe in R&D il 3,7- 3,8% del suo PIL), e all’approccio pragmatico rivolto a collaborazioni estere, soprattutto per la manufatturizzazione dei nuovi prodotti.
Il settore secondario, fortemente influenzato dall’alto contenuto tecnologico delle aziende, sta continuamente trasformando i processi dell’industria metallurgica, meccanica, chimica, elettronica e delle biotecnologie.
Inoltre, a Svezia vanta realtà tecnologiche di livello mondiale ed è infatti leader nel dare spazio a start-up che oggi hanno una valutazione superiore al miliardo di dollari come: King, Spotify e Izettle.
Principali interscambi Import-Export del Nord Europa
Ti presentiamo qui nel dettaglio, gli interscambi commerciali che la Svezia intrattiene con i suoi principali Partners:
Paesi clienti (%):
Norvegia (10,7); Germania (10,5); USA (8,0); Finlandia (7,1); Danimarca (7,0); Regno Unito (5,4); Olanda (5,3); Cina (4,7); Francia (4,1); Belgio (4,0); Polonia (3,2); Italia (2,7); Spagna (2,0).
Paesi fornitori (%):
Germania (17,9); Olanda (9,4); Norvegia (9,2); Danimarca (6,6); Cina (5,2); Finlandia (4,9); Regno Unito (4,6); Belgio (4,4); Polonia (4,2); Francia (3,8); Italia (3,3); USA (2,6), Russia (2,5).
Nord Europa tra Energia, Export e Ambiente
La Svezia vanta una produzione di energia basata per la maggior parte sull’idroelettrico (47%) e sul nucleare (45%), mentre le fonti rinnovabili pesano per il restante 8% e includono, biomasse, eolico soprattutto e solo marginalmente solare e geotermico.
Il settore idroelettrico sfrutta le immense risorse idriche del paese, mentre il nucleare è alimentato da considerevoli riserve di uranio nazionale.
Negli ultimi anni inoltre la Svezia, è impegnata a raggiungere l’obiettivo di sostenibilità nei settori chiave della vita del cittadino: edilizia, mobilità, gestione integrata dei rifiuti.
Stoccolma vanta infatti un vero e proprio esperimento di città sostenibile, in atto presso un’area portuale dismessa – Royal Seaport – in cui oggi sorgono costruzioni residenziali sostenibili (cosiddette case attive).
Queste abitazioni sfruttano energia solare e biogas derivante dalla raccolta e trasformazione dei rifiuti organici prodotta dagli stessi abitanti degli appartamenti per il funzionamento e riscaldamento. L’obiettivo della municipalità di Stoccolma è quello di raggiungere entro il 2025 il risultato di città emissioni zero.
Le principali opportunità per l’Export verso il Nord Europa: l’Automobile e l’Industria biotecnologica
Quello dell’auto è un settore estremamente dominante in Svezia, ció ha favorito un significativo sviluppo di subfornitura locale, in particolare nelle aree del centro-sud del paese, in cui si sono sviluppate, al pari delle aziende nazionali e internazionali Volvo, Saab (ora cessata), Scania, Volvo Truck e Volvo Construction Equipment, una miriade di aziende, spesso raccolte in cluster (Gnosjö, Göteborg) che si distinguono nei segmenti della lavorazione di metalli, trattamenti di superficie e lavorazione plastica, dove vantano mix di marketing competitivi proprio i settori nei quali sono particolarmente attive le aziende subfornitrici italiane.
L’industria biotecnologica del Life Science è si distingue tra i settori chiave per l’economia svedese, pesando per il 20% sulle esportazioni totali e capace di garantirne la crescita ed il potenziamento.
Nonostante in Svezia vivano soltanto poco più di dieci milioni di abitanti, si tratta della nazione al mondo col più alto numero pro capite di aziende di life science (fonte SwedenBio), con un numero di personale occupato approssimativo che varia tra le 40 e le 50 mila unità.
Questo settore copre il 20% delle esportazioni Svedesi, producendo entrate per 40 miliardi di SEK. Quella del Life Science si è sviluppata più rapidamente di qualsiasi altra industria svedese negli ultimi anni, con tassi di crescita annuali del 10%.
Sebbene l’industria biotecnologica svedese sia stata dominata principalmente dalla società AstraZeneca, in questi ultimi vent’anni hanno visto la luce un numero sempre maggiore di aziende che operano nel settore biotech. Parallelamente anche il numero di brevetti per le biotecnologie è aumentato considerevolmente.
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Alla luce di questi dati e di questa prima analisi del mercato svedese, è chiaro come gli imprenditori italiani che vogliono esportare il loro prodotto nel nord Europa possano trovare in Svezia numerose opportunità di business, provenienti da settori diversi tra loro, seppur contraddistinti da un alto livello tecnologico e una particolare attenzione rivolta verso la salvaguardia dell’ambiente.
Sandro Marsiglia
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